Corte di Giustizia dell'UE esamina la legittimità dei centri per migranti in Albania
- piscitellidaniel
- 25 feb
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Il 25 febbraio 2025, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha avviato un'udienza cruciale per valutare la legittimità del protocollo stipulato tra Italia e Albania riguardante il trasferimento di migranti soccorsi nel Mediterraneo verso centri di accoglienza sul territorio albanese. Questa iniziativa, promossa dal governo italiano, mira a gestire in modo più efficiente le richieste di asilo, trasferendo i migranti in Albania per l'elaborazione delle loro domande.
Contesto e motivazioni del protocollo Italia-Albania
Nel tentativo di affrontare l'aumento dei flussi migratori e alleggerire la pressione sulle proprie strutture di accoglienza, l'Italia ha siglato un accordo con l'Albania per trasferire i migranti soccorsi nel Mediterraneo in centri situati oltre l'Adriatico. Questo protocollo si basa sulla premessa che l'Albania sia considerata un "Paese terzo sicuro", dove i migranti possono essere ospitati in attesa della valutazione delle loro richieste di protezione internazionale.
Le questioni legali sollevate
Il Tribunale di Roma ha sollevato dubbi sulla legittimità dei fermi disposti nei confronti dei migranti trasferiti in Albania, in particolare quelli provenienti da Paesi come Egitto e Bangladesh, che il governo italiano ritiene sicuri. I giudici romani hanno presentato ricorsi pregiudiziali alla Corte di Giustizia dell'UE, mettendo in discussione la compatibilità del protocollo con il diritto europeo e, in particolare, con la definizione e l'applicazione del concetto di "Paese terzo sicuro".
Procedura accelerata e attese per la sentenza
Riconoscendo l'importanza e l'urgenza della questione, la Corte di Giustizia dell'UE ha deciso di esaminare il caso con procedura accelerata. La sentenza è attesa prima dell'estate e potrebbe avere implicazioni significative non solo per l'accordo tra Italia e Albania, ma anche per future politiche migratorie simili nell'Unione Europea.
Rappresentanza italiana e posizioni delle parti
A rappresentare l'Italia durante l'udienza sono l'agente del governo, Sergio Fiorentino, e i legali dell'Avvocatura di Stato, Lorenzo D'Ascia, Ilia Massarelli ed Emanuele Feola. Il governo italiano sostiene che il protocollo con l'Albania sia conforme al diritto internazionale e rappresenti una soluzione efficace per gestire i flussi migratori. Tuttavia, le organizzazioni per i diritti umani e alcune forze politiche di opposizione hanno espresso preoccupazione riguardo alle condizioni nei centri albanesi e alla tutela dei diritti dei migranti.
Implicazioni per le politiche migratorie europee
La decisione della Corte di Giustizia dell'UE avrà ripercussioni oltre il contesto italiano, influenzando le strategie migratorie di altri Stati membri. Se il protocollo Italia-Albania dovesse essere ritenuto incompatibile con il diritto europeo, ciò potrebbe scoraggiare accordi simili in futuro e richiedere una revisione delle attuali politiche di esternalizzazione della gestione dei migranti.
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