Negli ultimi anni, l'Italia ha consolidato la sua posizione nel settore dei biocarburanti, attestandosi come il quarto produttore in Europa. Nel 2024, la produzione nazionale ha raggiunto circa 1,2 milioni di tonnellate, mantenendo livelli stabili rispetto all'anno precedente. Questo risultato colloca l'Italia subito dopo Germania, Francia e Spagna nella classifica europea dei produttori di biocarburanti.
Crescita globale e ruolo dell'Italia
A livello mondiale, la produzione di biocarburanti è aumentata del 44% dal 2015 al 2024, con l'Europa che contribuisce al 13% della produzione totale. In questo contesto, l'Italia ha mostrato un crescente dinamismo, spingendo su impianti dedicati a biocarburanti avanzati e progetti di economia circolare. La disponibilità di materie prime come scarti agricoli e oli esausti ha favorito nuovi investimenti in capacità produttive sostenibili.
Capacità produttiva e prospettive future
Attualmente, l'Italia dispone di una capacità produttiva di biocarburanti di circa 2,8 milioni di tonnellate all'anno, con la prospettiva di superare i 5 milioni nei prossimi anni. Questo incremento potrebbe consentire di sostituire oltre il 15% dei combustibili fossili utilizzati nel Paese. Le stime indicano che la domanda europea di diesel rinnovabile potrebbe triplicare entro il 2030, raggiungendo 11 milioni di tonnellate rispetto ai 4 milioni del 2023. Inoltre, la produzione europea di biodiesel (HVO) è prevista in crescita, passando da 3,5 milioni di tonnellate nel 2020 a 11,3 milioni nel 2025.
Iniziative industriali e innovazione
L'Italia ha intrapreso iniziative significative nel settore dei biocarburanti, con aziende come Eni che hanno riconvertito raffinerie tradizionali in bioraffinerie. Ad esempio, la raffineria di Porto Marghera è stata trasformata nel 2014, seguita da quella di Gela nel 2019. Questi impianti producono biocarburanti di alta qualità, come l'HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), utilizzando materie prime come oli vegetali usati, grassi animali e oli estratti da colture non in competizione con la produzione alimentare. Inoltre, Eni punta a produrre 2 milioni di tonnellate di biocarburanti all'anno entro il 2025, con l'obiettivo di raggiungere 6 milioni entro il 2035, attraverso la creazione di agrihub in Africa per la coltivazione di oleaginose come il ricino.
Consumo interno e importazioni
Nel 2023, l'Italia ha immesso sul mercato circa 1,9 milioni di tonnellate di biocarburanti, con un incremento del 39% rispetto all'anno precedente. Di questi, circa 1,7 milioni di tonnellate erano biocarburanti liquidi, come biodiesel e benzine bio, mentre circa 190.000 tonnellate erano costituite da biometano. Tuttavia, poco meno del 30% dei biocarburanti consumati è prodotto a livello nazionale, con il restante importato da Paesi come Spagna e Indonesia.
Normative e obiettivi europei
L'Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con il settore dei trasporti che deve incrementare l'uso di fonti rinnovabili al 14% entro il 2030. In Italia, dal 2021 è prevista una quota minima del 10% di biocarburanti nelle benzine e nel diesel in commercio sul territorio nazionale. La certificazione di sostenibilità e tracciabilità dei biocarburanti è fondamentale per garantire il rispetto degli standard europei e l'accesso agli incentivi fiscali.
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