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Luca Brivio

Aste giudiziarie: necessario aumentare l'attrattività del mercato


I cittadini italiani, quando sono alla ricerca di una casa, spesso non tendono a considerare l'opzione di acquistare un immobile all'asta, perchè reputata meno attraente.

Uno studio della fintech Rediviva, che si occupa proprio della vivacizzazione del mercato delle aste immobiliari, rileva che questo causa un'ampia riduzione dei prezzi di vendita, che se mediamente si attestano intorno ai 1970€/mq nel mercato libero, nel caso delle aste giudiziarie si attestano intorno ai 700€/mq, con un'ampia differenza fra prezzi di ville singole (1100€/mq) e appartamenti (330 €/mq).

C'è inotre un'ampia differenza fra il nord e il sud, con alcune aste della provincia di Crotone che scendono sotto ai 100€/mq. In alcune province il rapporto di case in vendita all'asta rispetto a quelle sul mercato libero è molto basso (1:50, Milano), mentre in altre è piuttosto alto (1:4,7, Reggio Calabria).

Perchè accade questo? Innanzitutto le agenzie immobiliari non sono incentivate a promuovere questo tipo di proprietà, essendo pagate a commissione, e questo ne riduce ulteriormente il prezzo. Inoltre, una grossa responsabilità è giocata anche dal marketing: ad esempio, negli annunci online di vendita all'asta non sono presenti fotografie dell'ambiente interno, che potrebbe riservare brutte sorprese per il potenziale acquirente. Un terzo fattore è quello psicologico: un potenziale acquirente, soprattutto se si tratta di una prima casa, vuole stabilirvisi in breve tempo, senza sorprese; un immobile sfrattato, al contrario, potrebbe nascondere la necessità di riparazioni, che potrebbero richiedere tempi e costi imprevisti.

L'abbassamento dei prezzi dalla vendita all'asta giudiziaria danneggia sia il creditore, che vede spesso tornare meno di quanto prestato al debitore, sia al debitore stesso, che si trova, dopo aver perso la casa, in una ulteriore posizione di debito anche con la banca che gli ha concesso il mutuo. E fra i debitori che non riescono ad estinguere in toto il mutuo, e le banche che vedono aumentare il rischio qualora il debitore risulti insolvente, a guadagnare sono soltanto gli speculatori.

"In realtà gli immobili in asta avrebbero un mercato, le potenzialità ci sarebbero - osserva Giulio Licenza, Co-Founder & CBDO di Reviva - Il punto è rendere le aste più attrattive"

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