Asia in tensione: crollo dei titoli tech trascina in rosso le borse, mentre Hong Kong emerge come eccezione brillante

La prima seduta di settembre ha riservato agli investitori asiatici uno scenario irto di incertezze, caratterizzato da un deciso arretramento dei mercati tecnologici e un clima di attesa in vista delle nuove rilevazioni economiche statunitensi. Scintille negative hanno investito il comparto tech su scala regionale, con il Nikkei 225 in Giappone che ha perso circa l’uno e mezzo percento, seguito dal Kospi sudcoreano in calo simile. In questo contesto complessivamente pesante, l’unica piazza a distinguersi in verde è stata Hong Kong, dove l'indice Hang Seng ha brillato con un forte rialzo, sostenuto da un rinnovato entusiasmo verso i giganti tecnologici.

La pressione su Tokyo e Seoul è scaturita da un’ondata di realizzi nei titoli dei semiconduttori e dell’alta tecnologia, dopo un mese di cavalcate rialziste alimentate da attese di tagli ai tassi negli Stati Uniti. Le tensioni commerciali con Pechino e i timori legati alla politica monetaria statunitense hanno amplificato la volatilità: titoli come Advantest e SoftBank in Giappone, e Samsung e SK Hynix in Corea, hanno subito contraccolpi forti, contribuendo a pesare sulla fiducia generale degli investitori.

Sul fronte macro, la prudenza domina gli scambi. Il mercato guarda con ansia ai dati sull’occupazione necessari alla Federal Reserve, il cui orientamento verso possibili riduzioni dei tassi gioca un ruolo cruciale nel determinare il sentiment globale. Inoltre, una recente sentenza sui dazi statunitensi ha gettato ombre sul futuro degli scambi internazionali, rendendo ancora più fluida la situazione sui mercati.

In controtendenza spicca però la performance di Hong Kong. L’aumento del 2,2% dell’indice Hang Seng è stato sostenuto principalmente dalla robusta crescita dei titoli tecnologici, come Alibaba, che ha registrato un rally grazie alle attese per i ricavi in cloud. L'ottimismo legato all’intelligenza artificiale ha fornito uno stimolo determinante: l’entusiasmo verso le soluzioni IA e le prospettive di nuove tecnologie ha fatto da trampolino ai rally, anche alla luce di un più disteso approccio verso le politiche digitali da parte delle autorità.

Dietro questa performance spicca un flusso consistente di capitali cinesi verso Hong Kong, favorito dal programma Stock Connect, che ha raggiunto un record di investimenti. Le società cinesi continuano a preferire Hong Kong per le IPO e i finanziamenti globali, visti i vantaggi regolatori e la posizione strategica della piazza finanziaria. La città si sta affermando sempre più come l’hub finanziario privilegiato per la tech economy cinese, grazie anche a politiche governative volte a incoraggiare le quotazioni tecniche e secondarie.

Altro elemento che rafforza la ripresa è il boom delle IPO: con decine di collocamenti rilevanti già effettuati nel corso del 2025, Hong Kong è in procinto di riconquistare la leadership mondiale dei mercati primari. Società come CATL e Shein hanno raccolto miliardi di dollari, rendendo la piattaforma di Hong Kong il principale terreno di crescita per le big tech asiatiche.

Tuttavia, alla ripartenza non mancano incognite. La dipendenza da capitali continentali, le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni legate alla governance rendono il percorso di consolidamento fragile. La città è vista come uno specchio delle dinamiche cinesi, e un deterioramento delle relazioni con Pechino o cambi di linea politica potrebbero rapidamente attenuare il momentum.

In definitiva, la seduta asiatica è stata segnata da scossoni diffusi nei titoli tecnologici, soprattutto in Giappone e Corea, con gli investitori cauti in attesa di dati macro dagli Stati Uniti. Al contrario, Hong Kong ha offerto un’anomalia positiva, forte di una narrativa tech in ascesa e di un supporto tangibile dai mercati continentali. L’orientamento verso l’intelligenza artificiale, i programmi di equity financing e l'accesso privilegiato agli investitori cinesi continuano a sostenere la ripresa della città sul palcoscenico finanziario globale.